Le ministère de l’Éducation et du Mérite court à couvert concernant l’enseignement des matières scientifiques. Le groupe de travail, mis en place par le ministre Valditara, présentera le plan de renforcement de l’étude des mathématiques et de la physique dans les prochains jours. Dans une interview accordée à Il Messaggero, l’un des membres de la commission, le lauréat du prix Nobel Georges Parisiexplique quelques points de la relance des matières STEM.

[“Studio della fisica già alla scuola dell’infanzia”

Per Parisi “gli studenti devono poter avvicinarsi allo studio della fisica, ad esempio, in maniera pratica, concreta. Devono poter vedere o realizzare loro stessi gli esperimenti: per passare all’astrazione, bisogna prima toccare con mano”. Quando deve iniziare questo? Per il Premio Nobel questo deve avvenire addirittura dalla scuola dell’infanzia: “Ovviamente servono gli strumenti giusti, adatti ai bambini dai 3 ai 5 anni. Consideriamo che a quell’età, come espresso in maniera molto forte da Maria Montessori, i piccoli sono ‘naturalmente scienziati’. Quindi è il momento giusto per farli avvicinare a questi temi”. Come può avvenire? “La matematica e la fisica possono diventare un gioco: si possono creare delle bilance, ad esempio, con i pesi più grandi e più piccoli e far vedere ai bambini quel che succede, o il travaso di acqua. Penso al lavoro svolto da Emma Castelnuovo che portava in classe fogli di carta, pieghevoli adatti a costruire figure, per spiegare la geometria alle medie e farla vedere concretamente ai suoi alunni. Il pensiero astratto è il punto di arrivo, non di partenza: bisogna partire infatti dal concreto ».

[Valditara: “Più orientamento nelle scuole”

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito vuole, dunque, rivoluzionare lo studio delle materie scientifiche visto i dati poco confortanti. Su questo era stato chiaro anche lo stesso ministro Valditara che ha prefigurato un maggior coinvolgimento soprattutto in tema di orientamento: “Il livello di competenze non sempre adeguato e la ridottissima platea di studenti, in particolare modo di studentesse, che scelgono discipline scientifiche, ingegneristiche e matematiche, non sono motivati dalla presunta scarsità di talenti o di meriti personali. Si tratta piuttosto di non adeguati incontri orientativi, cioè di un non adeguato orientamento degli studenti con queste discipline”.

[In Italia pochi laureati nelle materie Stem

L’Italia continua ad essere indietro per numero di laureati, in particolare per le discipline Stem: abbiamo una media di 6,7% di laureati in materie tecnico-scientifiche contro una media europea del 12-13%. Nel nostro Paese il 51% dei maturandi non raggiunge la soglia minima sulle competenze di matematica. In alcune regioni del Sud la percentuale sale addirittura al 70%. La differenza di genere è notevole: solo il 16,2% dei laureati in materie scientifiche è di sesso femminile, contro il 37,3% dei maschi. Lo studio della matematica, alle scuole superiori, come testimoniano le prove Invalsi, delineano un quadro in chiaroscuro: a parte i ragazzi e le ragazze dello scientifico, che primeggiano, e quelli del classico che pure si difendono abbastanza bene, gli altri licei escono con le ossa rotte dal confronto con gli istituti tecnici.

A lire également